Molte guerre vengono dimenticate, come è accaduto per la guerra
in Bosnia. Ci fu un genocidio, una pulizia etnica eppure, molti non sanno di
cosa si tratti. Ebbene mi chiedo come si siano sentite le persone in quei
momenti, quando arrivavano bombe, i cecchini sparavano e quelle persone
pregavano che i loro cari stessero bene, e che quelle pallottole o quelle bombe
non avessero colpito chi gli stava a cuore. Penso alla loro vita quotidiana,
come si saranno sentiti i bambini, le donne e gli uomini? La loro paura deve
essere stata grande, qualcosa che se non provi non capirai mai, ma spero che
nessuno provi mai questa ingiustizia. Penso a quelle persone che pur avendo
perso i loro cari continuano a lottare, imperterriti sperando nella pace e
ripetendosi che presto tutto si sarebbe
risolto. La loro vita in quei momenti
non deve essere stata facile, segregati in quelle quattro mura che molto
probabilmente avevano voglia di distruggere, avevano voglia di dire basta a questa
ingiustizia. Penso ai bambini che avevano voglia di divertirsi, di giocare
fuori, di assaporare il tepore del sole mentre correvano e giocavano e poi si
ritrovavano stanchi e sudati sotto un albero a raccontarsi segreti e a ridere …
ma purtroppo in quel periodo nulla di questo potevano fare, potevano solo
cercare la forza per andare avanti giorno dopo giorno senza riuscire a capire
il perché di questa guerra, devono aver visto cose che nessuno vorrebbe mai
vedere, e che molto probabilmente ancora oggi riaffiorano nella loro mente, nei
loro sogni, non li abbandonano mai, ma nella vita bisogna essere ottimisti,
questi bambini, ormai adulti, hanno un dono che nessun altro può avere, ovvero,
loro capiscono veramente cosa significa essere vivi, essere liberi, e ogni
giorno li riempie di gioia perché ora possono fare tutto quello che non
potevano fare in quei giorni bui, e possono apprezzare l’altra faccia della
medaglia.
Stefania Ruiu
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.