mercoledì 27 maggio 2015

PROVARE TERRORE PER ESSERE VIVI

Molte guerre vengono dimenticate, come è accaduto per la guerra in Bosnia. Ci fu un genocidio, una pulizia etnica eppure, molti non sanno di cosa si tratti. Ebbene mi chiedo come si siano sentite le persone in quei momenti, quando arrivavano bombe, i cecchini sparavano e quelle persone pregavano che i loro cari stessero bene, e che quelle pallottole o quelle bombe non avessero colpito chi gli stava a cuore. Penso alla loro vita quotidiana, come si saranno sentiti i bambini, le donne e gli uomini? La loro paura deve essere stata grande, qualcosa che se non provi non capirai mai, ma spero che nessuno provi mai questa ingiustizia. Penso a quelle persone che pur avendo perso i loro cari continuano a lottare, imperterriti sperando nella pace e ripetendosi  che presto tutto si sarebbe risolto. La loro vita in quei momenti  non deve essere stata facile, segregati in quelle quattro mura che molto probabilmente avevano voglia di distruggere, avevano voglia di dire basta a questa ingiustizia. Penso ai bambini che avevano voglia di divertirsi, di giocare fuori, di assaporare il tepore del sole mentre correvano e giocavano e poi si ritrovavano stanchi e sudati sotto un albero a raccontarsi segreti e a ridere … ma purtroppo in quel periodo nulla di questo potevano fare, potevano solo cercare la forza per andare avanti giorno dopo giorno senza riuscire a capire il perché di questa guerra, devono aver visto cose che nessuno vorrebbe mai vedere, e che molto probabilmente ancora oggi riaffiorano nella loro mente, nei loro sogni, non li abbandonano mai, ma nella vita bisogna essere ottimisti, questi bambini, ormai adulti, hanno un dono che nessun altro può avere, ovvero, loro capiscono veramente cosa significa essere vivi, essere liberi, e ogni giorno li riempie di gioia perché ora possono fare tutto quello che non potevano fare in quei giorni bui, e possono apprezzare l’altra faccia della medaglia.

                   
  Stefania Ruiu


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